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Rassegna

Rassegna stampa (quotidiani e critici d'arte)

Nel corso degli anni sono usciti diversi articoli sul Mezzi pittore (altri ai suoi trascorsi sportivi). In questa pagina ne pubblichiamo una selezione.

Gli articoli provenienti dalla carta stampata sono di proprietà dei relativi editori, quindi ne è vietata la riproduzione senza l'autorizzazione dell'editore stesso.
Dalla del 12 dicembre 2018, pag. 14
 
Arte in beneficenza Le opere di Carlo Mezzi in San Rocco: il colore che descrive la vita
Dalla del 10 dicembre 2017, pag.31
 
Fino al 23 dicembre, nella chiesa di San Rocco, è possibile scoprire, lungo un itinerario costruito direttamente negli spazi adibiti al culto, i dipinti di Carlo Mezzi.
Una mostra a scopo benefico poichè parte del ricavato sarà destinato a borse di studio ed insieme una mostra che riporta l’attenzione su di una figura ben nota in città per essere stato Carlo Mezzi gloria crociata...
Dalla del 24 ottobre 2016, pag.13
 
Portiere e pittore. Uomo di sport ed artista. Carlo Mezzi, gloria crociata e mitico portiere del Parma nel campionato 1958- '59 con prestigiosi trascorsi in serie A ed in importanti squadre, in questi giorni, sta esponendo i suoi quadri presso gli spazi espositivi della chiesa di San Rocco in strada Cavestro.
La mostra, a scopo benefico, che doveva chiudere mercoledì, in considerazione dell'apprezzamento di numerosi visitatori di tutte le età, rimarrà aperta fino a martedì 15 novembre presso la sacrestia della chiesa di San Rocco...
Dalla del 23 settembre 2016, pag.17
 
Oggi alle 17 nei matronei della chiesa di San Rocco (in via Università) verrà inaugurata la mostra personale dell'artista parmigiano Carlo Mezzi...
Dalla del 21 aprile 2011, pag.14
 
Prospettive su stupore e meraviglia, pennellate d'emozione, in un insieme d'armonia. Si inaugura sabato alle 17.30, negli spazi della corniceria Filippini in via Emilia Est 2 (accanto al Barilla Center), la mostra di Carlo Mezzi, impressionista parmigiano del terzo millennio. Attraverso la sua mano, la luce si stende liquida e iridescente, palpita in tutte le sue declinazioni: nel mare dai mulinelli bianchi di spuma, nella sabbia piena di sole, nei giardini della primavera, nel candore dei ciliegi dalle lunghe braccia, o nel calore di porpora e d'oro degli autunni intensi della nostra terra...
Dalla del 27 ottobre 2009, pag.34
 
La mia vecchia teoria che gli artisti sinceri assomigliano, anche fisicamente, alle loro opere, trova una salda conferma in Carlo Mezzi (che conosco...

Cosa ne pensanoi critici d'arte?

Oltre agli articoli su giornali e web, alcuni critici d'arte hanno così espresso il loro parere su questo impressionista contemporaneo:

Emozioni e suggestioni di un grande artista

La Natura è la proiezione dei nostri visibili sentimenti: è il “modello” ideale ed immediato attraverso cui è possibile imprimere ciò che si agita o si nasconde nel nostro profondo sentire.
L’impressionismo di Carlo Mezzi traduce, opportunamente, la “visibilità” delle emozioni e delle suggestioni, trasportandoci nei rivoli più puri della fantasia e dei sogni. Le stagioni che rinnovano e rigenerano la Natura, sono lo scenario su cui l’artista Carlo Mezzi traccia l’indelebile memoria delle sue terre e dei suoi indimenticabili colori.

Prof. Franchino Falsetti, critico d’arte

Carlo Mezzi, il pittore dei sentimenti positivi

Lo stile di Carlo Mezzi non è cambiato nel corso degli anni. Nella sua carriera ultraquarantennale, l’amore per la natura e per quanto lo circonda è rimasto lo stesso; a mutare è stato il tratto. Ora nei quadri si può facilmente scorgere la pacatezza d’animo del pittore, che si sposa con l’inconfondibile spirito d’osservazione. Questo passaggio si deve alla convinzione con la quale si sviluppa il sistema valoriale.
Nelle opere si ritrovano campi coltivati, sentieri tracciati, fiori curati. Se l’uomo appare solo marginalmente, in realtà esso è presente in ogni dipinto. Ecco da dove deriva la serenità interiore. Gli oggetti raffigurati sono il frutto dell’ammirazione per i veri ideali fonte d’ispirazione per le persone. Dietro l’amore per la terra, c’è tanto affetto per le persone care e per le tradizioni. Sembra quasi che Mezzi abbia voluto immortalare queste immagini col suo pennello per impedire che la società attuale le possa cancellare.

Francesco Magnani

Il pittore che trasforma il bello della natura

Percezione e creazione, due momenti distinti eppure simultanei al fare artistico. L'opera di Carlo Mezzi si fonda sull'intrinseca relazione di queste due componenti. Il pittore si pone di fronte alla realtà in maniera totalmente ricettiva, così che l'intera sua visuale possa colmarsi dell'oggetto. Ed è a cominciare dallo sguardo, che prende avvio l'arte di Mezzi. Se la percezione visiva si dà come costituzione interna dell'oggetto durante l'esperienza, ossia l'atto dell'osservazione, lo stesso oggetto rinasce sulla tela mediato dalla sensibilità dell'artista. Un sentiero, una marina, un campo, una casa diventano unici, repentine rivelazioni per le quali si arresta lo scorrere del tempo. Nella ripetizione della visione sullo stesso soggetto alla stessa ora di un giorno, poi del seguente e di quello dopo ancora, l'istante si dilata ed entra nella durata della coscienza, in sintonia con ogni moto interiore dell'artista: fuggevoli o prolungati pensieri, movimenti dell'anima, sensazioni epidermiche, ciascuno di questi coesi nella resa di quell'unico istante.
La luce, en plain air, è sempre morbida, gioca soprattutto con le sfumature cromatiche, con i diversi gradi tonali dei medesimi colori.

Fra tutti gli elementi pittorici, il colore risulta quello predominante, posto com'è alla base della dimensione neoimpressionista dell'opera di Mezzi. Dai primari del rosso, blu e giallo emerge una scala cromatica che negli anni di ricerca ha trovato un raffinato equilibrio di indiscussa dolcezza. Il verde, il viola, l'azzurro, nelle loro infinite gradazioni - talvolta usati senza essere impastati con altri colori - costituiscono la cifra stilistica dell'autore.
Il colore, dice Mezzi «è sensazione, vibrazione, sogno, pensiero». L'impianto di queste opere non poggia, allora, sul contrasto tra chiaro e scuro, ma i volumi nascono dalla giustapposizione di episodi cromatici, disposti sui diversi piani della composizione per creare prospettive e forme in calibrata relazione.
Là dove sono presenti figure ed oggetti, questi hanno valore secondario, tendono a rarefarsi, dissolversi nel paesaggio e nell'atmosfera in cui sono immersi.

Mezzi dipinge solo con la tecnica ad olio, il tratto di stesura è veloce per la volontà di seguire e catturare, prima che sia dissolta, la sensazione da cui ha origine un gesto pittorico tanto evocativo quanto suggestivo. I tempi di esecuzione, però, sono lunghi, sono quelli interiori della gestazione di un'opera, anche quelli della meditazione e contemplazione dell'intorno, nel desiderio di «trasformare il bello della natura in qualcosa di più vasto, che possa dare un qualcosa in più, serenità, pace, le stesse che provo io, a chi guarda i miei quadri».

Dott.ssa Francesca Niccolai, critico d’arte

Mezzi, il pittore della natura

Considerato dalla critica contemporanea il pittore del “plein air”, Mezzi ha mostrato la sua innata capacità di riprodurre squarci di paesaggi incontrati nei suoi viaggi. Molte le vedute marine della Liguria che richiamano i porticcioli caratteristici di quella terra, a picco sul mare. Tanti anche i richiami alla tradizione contadina e al lavoro nei campi.
Pur essendo tutti dipinti dal vero, i suoi quadri trasmettono un senso di immutabilità, che fa scoprire al pubblico solo la stagione e non l’anno in cui il quadro è stato dipinto. La sua pittura è materica e richiama a tratti i pittori impressionisti, soprattutto per un uso molto accentuato dei colori caldi e per alcuni soggetti scelti.

Stefania Provinciali

Le impressioni di Mezzi

Carlo Mezzi è un pittore parmigiano preparato e modesto che centellina le uscite e si presenta in mostra personale solo quando è scrupolosamente sicuro della qualità delle proprie opere. Che sono poi paesaggi, ma non copiati dal vero istintivamente, come accade per tanti pittori di esterni.
Mezzi, invece, del paesaggio prende lo spunto, l’occasione dell’incontro, ma poi dipinge sulla tela l’impressione che questo rapporto con la natura gli ha lasciato negli occhi e nell’animo. Ecco perchè, in occasione di una personale parmigiana di qualche tempo fa, avevamo scomodato nientemeno che i più famosi impressionisti francesi.
La pittura di Mezzi è una pittura accurata in cui marine, campi di lavanda, colline e argini di fiume vengono trattati con grande rispetto, considerando sopratutto la luce , la partecipazione di ore e stagioni per la riuscita di un’opera coerente. Insomma, come facevano i nostri predecessori che magari interrompevano la stesura di un paesaggio quando il sole si spostava, per riprenderlo il giorno dopo in condizioni migliori. E questo è certamente indice di correttezza e di amore sia per la natura che per l’arte.

Tiziano Marcheselli
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