Dalla
del 12 dicembre 2018
Arte in beneficenza Le opere di Carlo Mezzi in San Rocco: il colore che descrive la vita
Una trentina di dipinti di Carlo Mezzi sono esposti, fino al 22 dicembre, nella chiesa di San Rocco in una mostra benefica che vedrà parte del ricavato devoluto all’associazione San Cristoforo per il finanziamento di alcune borse di studio universitarie.
Dopo un anno dall’ultima esposizione, il pittore parmigiano torna a proporre al pubblico i suoi quadri pieni di colore e di amore per il mondo circostante. Paesaggi, marine, parchi, fiori e figure realizzati con stile impressionista si offrono piacevoli allo sguardo e curati nell’interpretazione di un mondo che ancora esiste ma che forse non sappiamo più cogliere nella sua essenza.
Nato nel 1938 a Parma, dove tuttora risiede e lavora, Carlo Mezzi - che è stato mitico portiere del Parma nel campionato 1958-‘59, con prestigiosi trascorsi in serie A e in importanti squadr- già da bambino ha evidenziato un grande interesse per il disegno e la pittura, che l’hanno guidato nel tempo fino a raggiungere uno stile personalissimo fatto di una matrice materica con un uso accentuato dei colori, caldi e avvolgenti.
Fissa «en plein air» il paesaggio, ne coglie gli aspetti più intimi per poi riportare sulla tela, fra le pareti dello studio, emozioni e memoria di colori e immagini. Nei suoi dipinti, infatti, ciò che conta è l’impressione vissuta come elemento basilare nell'elaborazione del quadro, quel senso di immutabile pace, bellezza, che il mondo circostante offre, e lui, il pittore sa comprendere. Il tempo allora si ferma e l’immagine trova riscontro nel mutare delle stagioni, nelle ore del giorno, ma non solo perché Mezzi non disdegna gli aspetti del quotidiano con richiami tematici alla tradizione contadina e al lavoro nei campi.
Si racconta così, Carlo Mezzi, con i suoi quadri e racconta le sue passione con il desiderio di trasmettere agli altri il piacere del guardare.
Sta allo spettatore lasciarsi coinvolgere fino a cogliere l’essenza di quella pittura immediata e piena di un sentire che
può appartenere a tutti noi.
Stefania Provinciali
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Dalla
del 10 dicembre 2017
Carlo Mezzi e il piacere dell'arte boschiva
Fino al 23 dicembre, nella chiesa di San Rocco, è possibile scoprire, lungo un itinerario costruito direttamente negli spazi adibiti al culto, i dipinti di Carlo Mezzi.
Una mostra a scopo benefico poichè parte del ricavato sarà destinato a borse di studio ed insieme una mostra che riporta l’attenzione su di una figura ben nota in città per essere stato Carlo Mezzi gloria crociata e mitico portiere del Parma nel campionato 1958- ‘59, con prestigiosi trascorsi in serie A e in importanti squadre.
Ma Carlo Mezzi è stato ed è anche pittore, una passione da sempre coltivata che lo ha visto esporre con successo già dalla fine degli anni Novanta. Una quindicina in tutto le mostre, preparate con convinzione e nella certezza di aver portato a termine un percorso da offrire al pubblico.
Un’impressionista si potrebbe a primo acchito definire per quei suoi colori ricchi, vari, intensi, per quella pennellata volta a generare il movimento all’interno della struttura del dipinto ed a narrare di paesaggi fatti di scorci e angoli di vita; di figure dal sapore «antico» nei gesti, negli atteggiamenti colti; di natura, fiori, prati, boschi incontaminati.
Le sue opere non mutano stile e certezze bensì il sentimento della rappresentazione, suggeriscono il senso del piacere delle «cose», interpretate nella loro positività. C’è in ogni quadro una precisa definizione di tempi e luoghi dettata dalla composizione e dai colori, ma c’è anche una sorta di sospensione temporale che va al di là della pura lettura narrativa e che invita lo spettatore ad una visione più intima.
Percezione e creazione si fanno allora strada nella ricerca delle origini, non
formali bensì ideali, che hanno suggerito le scelte dell’autore fatte di uno sguardo appassionato sulla natura e sulle cose, ricercato, voluto, ricreato nelle forme e nei colori sulla tela.
È piacevole passare da un quadro all’altro alla ricerca di nuove composizioni cromatiche, di nuovi scorci, respirando quel sapore di tranquillità e gioia che certa pittura sa ancora offrire.
Emerge una ricerca fondata sul piacere di aver visto, aver ascoltato il proprio animo ed averlo reso immagine attraverso un mezzo tanto significativo quanto solido come la pittura.
Stefania Provinciali
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Dalla
del 24 ottobre 2016
Il portiere pittore Carlo Mezzi, gloria gialloblù
Portiere e pittore. Uomo di sport ed artista. Carlo Mezzi, gloria crociata e mitico p0rtiere del Parma nel campionato 1958- '59 con prestigiosi trascorsi in serie A ed in importanti squadre, in questi giorni, sta esponendo i suoi quadri presso gli spazi espositivi della chiesa di San Rocco in strada Cavestro. La mostra, a scopo benefico, che doveva chiudere mercoledì, in considerazione dell'apprezzamento di numerosi visitatori di tutte le età, rimarrà aperta fino a martedì 15 novembre presso la sacrestia della chiesa di San Rocco. Già, Carlo, una gran bella persona, un animo gentile, un uomo al l'antica per quei valori che sa testimoniare, trasmettere e che ha trasmesso sia in campo che nella vita e nell'arte.
Classe 1938, «pramzàn dal sas», figlio di un operaio e di una «rezdora», iniziò a fare le prime
«prese» con il pallone difendendo la porta dei «pulcini» del Parma sotto la guida dell'indimenticato Dante Boni. Poi il salto in imp0rtanti club e nel Parma dov'era molto amato dai tifosi e da quei ragazzini che sognavano di indossare il numero 1 dietro la schiena per i quali è stato un mito. Mezzi, non solo ha le caratteristiche del grande portiere: calma, occhio, coraggio, ma ha anche la sensibilità dell'artista. E, se vogliamo, il portiere, è un artista. Chi non ha giocato in porta non può sapere nè tan tomeno provare cosa significhi giocare nel ruolo di portiere. Il portiere è l'ultima spiaggia, è colui che comanda la difesa, che prende tutte le colpe in caso di sconfitta e pochi onori in caso di vittoria. I tifosi amano più chi segna un gol di quelli che li parano. È' quel calciatore che vive una tremenda solitudine in mezzo ai pali di una porta sempre troppo larga con tutta quella gente che ha gli occhi puntati su di lui e che lui intravede come un enorme formicaio sollevato da terra. Ma il portiere crede a quello che fa. Uno lo nasce portiere perchè sente qualcosa dentro che lo galvanizza, lo esalta, lo distingue dagli altri calciatori in quanto ha la tremenda responsabilità della «porta» e del successo della propria squadra. Tutto ciò, Mezzi, lo ha sempre testimoniato nello sport e nella vita.
Padre affettuoso di Cristiana (che coltiva la passione per la pittura) e Marscia laureata in giurisprudenza, uomo di grande fede, quando dipinge, la sua mano pare sia ispirata da qualcosa di grande. Infatti le sue marine liguri, i campi di fieno, di grano e papaveri, i volti puliti di belle fanciulle dagli occhi color del cielo, immacolate nevicate, fiori primaverili che profumano di aria nuova, riconciliano con il mondo ed infondono una serenità che l'artista intende trasmettere a chi osserva le sue opere che hanno il pregio di addolcire l'animo. E, questo, coi tempi che corrono, non è poca cosa.
Un sogno nel cassetto di Carlo è il poter ritrarre qualche lembo della magica e stupenda terra di Lunigiana che ben si adatterebbe al suo stile pittorico ed al suo animo semplice e gentile. E la Lunigiana, senza alcun dubbio, si presterà volentieri a fare da modella al pittore-portiere parmigiano. |
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Dalla
del 23 settembre 2016
Nella chiesa di San Rocco la personale di Mezzi
Oggi alle 17 nei matronei della chiesa di San Rocco (in via Università) verrà inaugurata la mostra personale dell'artista parmigiano Carlo Mezzi. La mostra, a ingresso libero, rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19 sino alla fine di ottobre. Con parte del ricavato verranno finanziate cinque borse di studio per studenti universitari del valore di 500 euro.
Carlo Mezzi è nato nel 1938 a Panna, dove tutt'ora risiede e lavora nel suo studio di via Maccolini.
La passione per il disegno e la pittura è iniziata in lui fin da bambino. Autodidatta, si dedica all'arte pittorica con uno stile impressionista. I suoi lavori vengono trasportati sulla tela dipingendo direttamente sul posto paesaggi, marine, parchi, fiori e ritratti.
Ha realizzato varie mostre collettive e personali, ricevendo validi apprezzamenti da pubblico e critica. I soggetti preferiti da Carlo Mezzi sono marine, giardini, paesaggi e ritratti.
Luca Molinari |
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Dalla
del 21 aprile 2011
Mezzi, impressionista del terzo millennio
Prospettive su stupore e meraviglia,
pennellate d'emozione,
in un insieme d'armonia. Si
inaugura sabato alle 17.30, negli
spazi della corniceria Filippini
in via Emilia Est 2 (accanto al
Barilla Center), la mostra di Carlo
Mezzi, impressionista parmigiano
del terzo millennio. Attraverso
la sua mano, la luce si stende
liquida e iridescente, palpita
in tutte le sue declinazioni: nel
mare dai mulinelli bianchi di
spuma, nella sabbia piena di sole,
nei giardini della primavera,
nel candore dei ciliegi dalle lunghe
braccia, o nel calore di porpora
e d'oro degli autunni intensi
della nostra terra.
È una pittura di poesia, dove si
respira un'aria incontaminata.
La sua opera non si fa solo guardare.
Avvolge lo spettatore,
fa sì che chi la contempla attinga un
senso pieno di fiducia e speranza.
Si avverte in queste tele la
levità di uno spirito buono che si
trasfonde e aleggia
tra luce e colore,
che non si ferma a paesaggi,
giardini, marine e ritratti,
ma si
trasfonde anche negli angoli caratteristici
della nostra città.
La
mostra resterà aperta fino al 15
maggio, ogni giorno (esclusa la domenica mattina).
dalle 9.30
alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19. |
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Dalla
del 27 ottobre 2009
Le marine impressioniste di Carlo Mezzi
La mia vecchia teoria che gli artisti
sinceri assomigliano, anche fisicamente,
alle loro opere, trova una salda
conferma in Carlo Mezzi (che conosco
da una vita), un pittore dai modi eleganti,
misurato nella conversazione e
dal nobile aspetto: sembra di vedere
uno dei suoi quadri di gusto impressionista,
dal colore sussurrato e dall’atmosfera morbida e coerente.
Per rendersene conto, basti visitare la
personale aperta fino al 22 novembre
alla Corniceria Filippini di via Emilia
Est 2.
Mezzi ormai da anni è impressionista
convinto, erede locale dei
grandi Monet, Manet, Renoir, Cézanne,
Morisot e C.
Come ben sappiamo, il termine era
stato creato dal critico Leroy in senso
dispregiativo, per raccontare negativamente
«L’impressione del sole nascente» di Monet, ma si era poi addolcito
nei romantici paesaggi francesi
e nelle figure aristocratiche ottocentesche.
Ebbene, oggi Mezzi offre delle marine
accurate, dalla pennellata vellutata,
dei giardini raccontati con amore, cieli
movimentati e tanta, tanta luce. Ma
tutto in punta di piedi.
Ed è un peccato che gli spazi limitati
della Corniceria non permettano di
gustare completamente le prospettive
cromatiche di queste marine, che sono
sicuramente le cose migliori dell'artista.
Se un consiglio si può dare a Mezzi, è quello di non inserire figure nel
paesaggio:
interrompono l'armonia
dell'insieme, che vive già di sé.
Tiziano Marcheselli |
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Le impressioni di Mezzi
Carlo Mezzi è un pittore parmigiano preparato e modesto che centellina le uscite e si presenta in mostra personale solo quando è scrupolosamente sicuro della qualità delle proprie opere. Che sono poi paesaggi, ma non copiati dal vero istintivamente, come accade per tanti pittori di esterni.
Mezzi, invece, del paesaggio prende lo spunto, l’occasione dell’incontro, ma poi dipinge sulla tela l’impressione che questo rapporto con la natura gli ha lasciato negli occhi e nell’animo. Ecco perchè, in occasione di una personale parmigiana di qualche tempo fa, avevamo scomodato nientemeno che i più famosi impressionisti francesi.
La pittura di Mezzi è una pittura accurata in cui marine, campi di lavanda, colline e argini di fiume vengono trattati con grande rispetto, considerando sopratutto la luce , la partecipazione di ore e stagioni per la riuscita di un’opera coerente. Insomma, come facevano i nostri predecessori che magari interrompevano la stesura di un paesaggio quando il sole si spostava, per riprenderlo il giorno dopo in condizioni migliori. E questo è certamente indice di correttezza e di amore sia per la natura che per l’arte.
Tiziano Marcheselli |
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Dall'
Mezzi, il pittore della natura
Considerato dalla critica contemporanea il pittore del “plein air”, Mezzi ha mostrato la sua innata capacità di riprodurre squarci di paesaggi incontrati nei suoi viaggi. Molte le vedute marine della Liguria che richiamano i porticcioli caratteristici di quella terra, a picco sul mare. Tanti anche i richiami alla tradizione contadina e al lavoro nei campi.
Pur essendo tutti dipinti dal vero, i suoi quadri trasmettono un senso di immutabilità, che fa scoprire al pubblico solo la stagione e non l’anno in cui il quadro è stato dipinto. La sua pittura è materica e richiama a tratti i pittori impressionisti, soprattutto per un uso molto accentuato dei colori caldi e per alcuni soggetti scelti.
Stefania Provinciali
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Emozioni e suggestioni di un grande artista
La Natura è la proiezione dei nostri visibili sentimenti: è il “modello” ideale ed immediato attraverso
cui è possibile imprimere ciò che si agita o si nasconde nel nostro profondo sentire.
L’impressionismo di Carlo Mezzi traduce, opportunamente, la “visibilità” delle emozioni e delle suggestioni,
trasportandoci nei rivoli più puri della fantasia e dei sogni. Le stagioni che rinnovano e
rigenerano la Natura, sono lo scenario su cui l’artista Carlo Mezzi traccia l’indelebile memoria delle
sue terre e dei suoi indimenticabili colori.
Prof. Franchino Falsetti, critico d’arte |
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Carlo Mezzi, il pittore dei sentimenti positivi
Lo stile di Carlo Mezzi non è cambiato nel corso degli anni. Nella sua carriera ultraquarantennale, l’amore per la natura e per quanto lo circonda è rimasto lo stesso; a mutare è stato il tratto. Ora nei quadri si può facilmente scorgere la pacatezza d’animo del pittore, che si sposa con l’inconfondibile spirito d’osservazione. Questo passaggio si deve alla convinzione con la quale si sviluppa il sistema valoriale.
Nelle opere si ritrovano campi coltivati, sentieri tracciati, fiori curati. Se l’uomo appare solo marginalmente, in realtà esso è presente in ogni dipinto. Ecco da dove deriva la serenità interiore. Gli oggetti raffigurati sono il frutto dell’ammirazione per i veri ideali fonte d’ispirazione per le persone. Dietro l’amore per la terra, c’è tanto affetto per le persone care e per le tradizioni. Sembra quasi che Mezzi abbia voluto immortalare queste immagini col suo pennello per impedire che la società attuale le possa cancellare.
Francesco Magnani |
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Il pittore che trasforma il bello della natura
Percezione e creazione, due momenti distinti eppure simultanei al fare artistico. L'opera di Carlo Mezzi si fonda sull'intrinseca relazione di queste due componenti. Il pittore si pone di fronte alla realtà in maniera totalmente ricettiva, così che l'intera sua visuale possa colmarsi dell'oggetto. Ed è a cominciare dallo sguardo, che prende avvio l'arte di Mezzi. Se la percezione visiva si dà come costituzione interna dell'oggetto durante l'esperienza, ossia l'atto dell'osservazione, lo stesso oggetto rinasce sulla tela mediato dalla sensibilità dell'artista. Un sentiero, una marina, un campo, una casa diventano unici, repentine rivelazioni per le quali si arresta lo scorrere del tempo. Nella ripetizione della visione sullo stesso soggetto alla stessa ora di un giorno, poi del seguente e di quello dopo ancora, l'istante si dilata ed entra nella durata della coscienza, in sintonia con ogni moto interiore dell'artista: fuggevoli o prolungati pensieri, movimenti dell'anima, sensazioni epidermiche, ciascuno di questi coesi nella resa di quell'unico istante. La luce, en plain air, è sempre morbida, gioca soprattutto con le sfumature cromatiche, con i diversi gradi tonali dei medesimi colori. Fra tutti gli elementi pittorici, il colore risulta quello predominante, posto com'è alla base della dimensione neoimpressionista dell'opera di Mezzi. Dai primari del rosso, blu e giallo emerge una scala cromatica che negli anni di ricerca ha trovato un raffinato equilibrio di indiscussa dolcezza. Il verde, il viola, l'azzurro, nelle loro infinite gradazioni - talvolta usati senza essere impastati con altri colori - costituiscono la cifra stilistica dell'autore. Il colore, dice Mezzi «è sensazione, vibrazione, sogno, pensiero». L'impianto di queste opere non poggia, allora, sul contrasto tra chiaro e scuro, ma i volumi nascono dalla giustapposizione di episodi cromatici, disposti sui diversi piani della composizione per creare prospettive e forme in calibrata relazione. Là dove sono presenti figure ed oggetti, questi hanno valore secondario, tendono a rarefarsi, dissolversi nel paesaggio e nell'atmosfera in cui sono immersi. Mezzi dipinge solo con la tecnica ad olio, il tratto di stesura è veloce per la volontà di seguire e catturare, prima che sia dissolta, la sensazione da cui ha origine un gesto pittorico tanto evocativo quanto suggestivo. I tempi di esecuzione, però, sono lunghi, sono quelli interiori della gestazione di un'opera, anche quelli della meditazione e contemplazione dell'intorno, nel desiderio di «trasformare il bello della natura in qualcosa di più vasto, che possa dare un qualcosa in più, serenità, pace, le stesse che provo io, a chi guarda i miei quadri».
Dott.ssa Francesca Niccolai, critico d’arte |
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